
@travel_with_marty
Ordinari aneddoti di viaggio da non emulare
Quella volta che in Thailandia abbiamo rischiato una multa o peggio.
Ci troviamo ad Ayutthaya, un ridente complesso di templi e antiche rovine che ci ha accolto in un pomeriggio soleggiato di dicembre. Ayutthaya si trova all’incirca ad un’oretta da Bangkok, la si può visitare tranquillamente in una giornata, e così abbiamo fatto noi. Prenotando un van a disposizione direttamente dalla Reception del nostro hotel di Bangkok ci siamo fatti lasciare nei dintorni di queste antiche rovine. (Solitamente viaggiando in autonomia è consigliabile parlare direttamente con il taxidriver così da pattuire il costo, che spesso diminuisce di molto, ma questo aneddoto si riferisce ad una delle nostre prime destinazioni del nostro viaggione di mesi in Asia e non eravamo ancora così esperti)
Il luogo è fantastico , ti parla di un antico passato di splendore che ricorda molto i fasti della vicina Cambogia, lo stile architettonico è molto simile trattandosi dei vicini dell’antico regno Kmer. Vi troverete qui di fronte a grandi stupa fatti da mattoncini cotti dal sole da rendere il paesaggio di un’unica tonalità di color rosso terra, e potrete ammirare l’enorme statua di un Buddha sdraiato che emerge nell’area archeologica poco distante.
Essendo già a conoscenza di norme e cultura thailandese, poichè avevamo trascorso già qualche giorno a visitare i templi imperdibili di Bangkok, sapevamo che vi sono una serie di regole da rispettare per evitare sanzioni, per quanto riguarda i templi: trattandosi di luoghi di culto fanno particolarmente attenzione alle foto, ovviamente devono essere decorose con abbigliamento adatto al luogo di culto (non sono ammessi shorts, magliette scollate, canottiere ) e chiaramente non ci si può baciare nei templi con o senza foto.
Perfetto, bene! Arrivati ad Ayutthaya dopo aver ammirato il parco e le sue rovine maestose ci fermiamo chiaramente a fare alcune foto; eravamo all’aperto, il contesto era disteso e rilassato come in un normale parco, ci siamo dati un bacio e abbiamo continuato a gironzolare fra le rovine, fatto sta che stavamo già continuando la nostra passeggiata tranquilli, quando ci sentiamo toccare la spalla, ci voltiamo e notiamo un signore della Security del parco, che ci avvicina chiedendo insistentemente di guardare il nostro cellulare. Non si sa come e da dove si fosse materializzato, ma ha voluto controllare le ultime foto per essere certo che non ci fossero foto considerate vietate.
Quindi assolutamente anche nelle aree archeologiche vige la regola delle foto.
Da non perdere ad Ayutthaya?!? Qui risiede una statua che ormai è diventata emblematica della Thailandia, dopo una serie di conflitti che purtroppo hanno reso questo luogo delle rovine, sono state distrutte numerose statue; di una di queste statue raffigurante Buddha ne è restata solo la testa, che negli anni si è andata a posizionare perfettamente fra le radici di un’imponente mangrovia e l’ha infine incastonata nel suo tronco.
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